Il papa' di tutti i disk-jockeys italiani

 

Le prime esperienze musical di Herbert risalgono ai tempi di Radio Montecarlo; chi era giovane negli anni 60 sicuramente si ricorderà che, per ascoltare qualche brano inglese o francese, occorreva ascoltarli su Radio Montecarlo; ebbene, il principale disk-jockey di Radio Montecarlo era lui, Herbert pagani. Un giorno mi ha detto di considerarsi il papà di tutti i disk-jockeys italiani (insieme con Ettore Andenna, e prima di Arbore e Boncompagni), da cui il titolo di questa pagina. Ma è proprio il suo stile a precorrere quello di tutte le radio e tv private odierne …

(e.v.)

"M come mondiale; U come unica; R come ricca, rara, ricaricante, A come affascinante; T come travolgente; T come sopra, I come inimitabile; A come Ambassador .. ": negli Anni Sessanta questo slogan era nelle orecchie dei moltissimi (soprattutto giovani) che ascoltavano l'emittente solare per eccellenza, Radio Monte Carlo.

Era la sigla del programma "Fumorama" in onda il sabato pomeriggio: conduttore, ideatore, attore e provocatore era il cantautore Herbert Pagani, allora davvero popolarissimo soprattutto grazie a canzoni come "Due palme nel blu" e "Cin cin con gli occhiali", impostosi all'attenzione del grande pubblico attraverso il "Cantagiro" di Ezio Radaelli.

Pagani, smagliante dee-jay fra i "capiscuola" del modo attuale di "far radio" fra musica e provocazioni piacevoli, lanciava il suo slogan del "Fumorarna" dagli studi di Boulevard Princesse Charlotte (e poi da quelli milanesi) di Rmc fra i programmi condotti da Gigi Salvadori (anch'egli scomparso), Ettore Andenna (oggi deputato europeo e "gran mossiere" dei Giochi senza Frontiere), Roberto Arnaldi, Luisella Berrino, Barbara Marchand, Federico l'Olandese volante...

L'annuncio di Pagani, urlato e atteso come quello di Lelio Luttazzi per l'hit parade radiofonica della Rai, era il segnale della vacanza di fine settimana. E arrivavano canzoni, scenette, informazioni all'insegna dell'intrattenimento non contaminato dal telecomando e dalla "nuova comicità" in pillole e spots.

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(Alberto Gedda)

 

 

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