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Un capretto - 1966

Un capretto

 

Un capretto

Su un carretto

Va al macello del giovedì

Non si e' ancora rassegnato

A finire proprio così

Chiede ad una rondine

Salvami se puoi

Lei lo guarda un attimo

Fa un bel giro in cielo

E poi risponde

Siete tutti nati apposta

Io non c'entro credi a me

C'è chi paga in ogni festa

Questa volta tocca a te

 

Un bambino

Su un vagone

Va al macello del giovedì

Non si e' ancora rassegnato

A morire proprio così

Chiede ad un soldato

Salvami se puoi

E lui con la mano

Lo rimette in fila

E poi risponde

Siete in tanti sulla terra

Io non c'entro credi a me

C'è chi paga in ogni guerra

E questa volta tocca a te

 

Ora dormi

Caro figlio

Stai tranquillo che resto qui

Non è detto che la storia

Debba sempre finire così

Il mio bel capretto

E' nato in libertà

Finché sono in vita

Mai nessuno lo toccherà

La storia te l'ho raccontata apposta

Perché un giorno pure tu

Dovrai fare l'impossibile

Perché non succeda più

Siamo padri e siamo figli

Tutti nati in libertà

Ma saremo irresponsabili se

Se uno solo pagherà ..

 

Ora dormi …

 

 

Herbert Haggiag Pagani

   

Update: 16 agosto 2009